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Da tre anni senza casa e lavoro, vive in una tenda nel parco di Rimini

Rimini, 5 gennaio 2014 - Da tre anni vive in un parco nel centro di Rimini, all’interno di una piccola tenda da campeggio (foto) ben nascosta tra i cespugli. Un vero ‘invisibile’ Franco, 48 anni, ex guardia penitenziaria destituita dal servizio per ragioni disciplinari, come ammette lui stesso.

Acqua passata: "Da allora ho fatto l’operaio, l’inserviente, lo stagionale l’ultima volta nell’estate 2011 a Milano Marittima, e mille lavori diversi — racconta l’uomo, che preferisce non rivelare il proprio cognome, anche se si lascia fotografare mostrando la propria ‘dimora’ —.Dal colorificio alla cartiera. Da tre anni non riesco più a trovarne, e non riuscendo a pagare l’affitto dell’appartamento, ho preferito andarmene prima di subire l’onta dello sfratto". L’orgoglio e il senso di dignità non gli mancano. Nato a Genova, celibe, figlio adottivo, ha vissuto per trentott’anni a Santarcangelo, con la madre, poi mancata.

"Non sono un clochard — precisa —, non ho mai chiesto l’elemosina. Qualche volta sono andato alla mensa della Caritas, ma non ci vado volentieri. A volte incontro ex carcerati che ho conosciuto quando lavoravo come guardia". Si può capire: un ex detenuto ha cercato di accoltellarlo. Ma come si mantiene senza avere introiti? "All’inizio mi hanno aiutato gli amici — continua Franco —, poi con il passare del tempo le cose si si sono fatte più difficili. Ma ho trovato anche comprensione. Ho subìto un controllo del Corpo forestale, me ne sono andato dal mio rifugio precedente, spostandomi poco lontano".

Nella tenda ovviamente non c’è acqua potabile, neppure una stufetta, solo un fornellino. "Mi arrangio con l’imbottita, ma d’inverno è dura. Specie se stai male e servono farmaci che il Servizio sanitario non passa. Ho anche subìto un furto: mi hanno rubato tre zaini". L’estate scorsa c’erano altre sei tende, di romeni: "Vengono qua a fare la stagione". Franco non ha chiesto un alloggio popolare: "Tanto li danno agli stranieri, e poi sono sano, non ho malattie nè figli a carico, non me lo trovano". Il Comune, sollecitato dal consigliere Pazzaglia, gli aveva proposto tre mesi di alloggio nell’albergo sociale. "Ho rifiutato: devi rientrare alle 23, non puoi fumare nè scaldarti un caffè, non fa per me". Cosa chiede, Franco? "Il lavoro è una chimera per tanti, io sono disposto a qualunque mansione. Per ora ringrazio i ragazzi di Forza Nuova che mi aiutano".

Mario Gradara

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