Interessi passivi a 84 miliardi, ma premier Letta afferma che "ripresa è a portata di mano".
ROMA (WSI) - Mentre un sempre più convinto premier Enrico Letta afferma che la "ripresa è a portata di mano", arrivano gli ultimi numeri di Bankitalia sul debito italiano. Debito che tocca un nuovo record, salendo a settembre a 2.068,565 miliardi di euro da 2.060 di agosto.
In ribasso le entrate tributarie che nei primi nove mesi dell'anno si sono attestate a quota 278,593 miliardi di euro, -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Ma Letta è convinto: "ci sono segnali che possono consentirci di invertire la tendenza". In visita al Coni, dove ha incontrato il presidente Giovanni Malagò, il presidente del Consiglio ha affermato di credere nella ripresa a "anche se i dati non si vedono". Ma, ha proseguito, "sulla fiducia possiamo ripartire".
Mentre il Governo di larghe intese dispensa ottimismo, la Commissione Ue chiede ampi aggiustamenti dal momento che il deficit si attesterà al 3%, che il Pil registrerà una contrazione dell'1,8% e che la disoccupazione raggiungerà il suo picco nel 2014.
Quanto al debito pubblico, secondo le stime Ue raggiungerà il 133% del Pil quest'anno ed è destinato a toccare quota 134% l'anno prossimo. Gli interessi passivi sul debito ammonteranno a 84 miliardi di euro nel 2013, secondo quanto affermato da Maria Cannata, direttore generale del Debito Pubblico presso il ministero dell'Economia.
"La somma di 95 miliardi non è corretta - ha detto Cannata a inizio mese - quest'anno avremo 84 miliardi circa. Sulle dinamiche degli interessi da qui al 2015 non è facilissimo fare previsioni perché da un lato è logico attendersi un'ulteriore limatura dello spread, ma è anche vero che se l'economia riparte, i tassi generalmente tenderanno a crescere. Quindi non credo che ci si possa aspettare che i tassi nel medio periodo possano scendere".
Nell'area euro l'Italia è seconda solo alla Grecia in fatto di rapporto debito Pil. Ad Atene in ottobre era pari al 169,1%. Tra gli altri debiti pubblici più grandi dell'eurozona figurano il Portogallo (131,3%) e l'Irlanda (125,7%).
Fonte: wallstreetitalia.com
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