Per quanto ormai tartassati al di là di ogni
umana sopportazione, i proprietari di casa al salasso annuale ci hanno
fatto il callo. Tra coloro che il 16 ottobre dovranno passare alla
cassa, però, c’è anche un gruppo di esordienti che finora aveva avuto a
che fare solo con oneri condominiali e balzelli sui rifiuti. Con la nuova Tasi ad aprire il portafoglio saranno anche gli inquilini.
Chi vive in affitto dovrà farsi dare dal proprietario
le rendite
catastali dell’immobile e delle relative pertinenze, calcolarsi la sua
bella tassa su una quota che va dal 10 al 30% dell’aliquota Tasi per le
abitazioni locate fissata del proprio comune, compilare un F24 o un
bollettino postale dedicato. Qualche esempio? A Roma si pagherà il 20%
sulla base di un’aliquota allo 0,8 per mille, a Milano il 10% sulla
stessa aliquota. I più spremuti sono i locatari di Biella, 30% su
un’aliquota del 3,3 per mille, dove il balzello però è stato già andato
all’incasso prima dell’estate. Occhio, però, all’importo. Se sarà sotto i
12 euro la legge stabilisce che nulla è dovuto. Comunque il premier Matteo Renzi proprio ieri ha promesso: «Dal 2015 ci sarà un’unica tassa» nei Comuni che poi decideranno l’aliquota.
Salasso assicurato - Il
conto alla rovescia è comunque scattato per tutti. La stangata è
assicurata. Anche per le prime case. Le ultime elaborazioni del Servizio
Politiche Territoriali della Uil calcolano che per una famiglia su due
il conto sarà quest’anno più salato dell’Imu 2012. Su 336 famiglie
residenti in 84 città capoluogo oggetto del campione di indagine, il
51,8% dovrà vedersela con una Tasi più pesante di quanto pagato con
l’Imu due anni fa.
Prima e seconda rata - L’appuntamento
del 16 ottobre riguarda il pagamento della prima rata per gli oltre
5mila comuni che hanno deliberato le aliquote in ritardo. Il 16
dicembre, invece, insieme alla vecchia Imu per le seconde case, sarà la
volta del pagamento della seconda rata per gli oltre 2mila comuni che
avevano già deciso a giugno e per quei circa 700 comuni che non lo hanno
ancora fatto, dove la Tasi si verserà in un’unica soluzione
all’aliquota base dell’1 per mille.
La base imponibile - La base
imponibile Tasi è la stessa dell’Imu. Si parte dunque dalla rendita
catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato per il
coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le
abitazioni). Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le
eventuali detrazioni. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un
professionista abilitato oppure di rintracciare la delibera per vedere
aliquote ed eventuali esenzioni, quindi fare il calcolo con alcuni siti
che su internet facilitano di molto l’adempimento.
Il pagamento - Per quanto
riguarda il pagamento, inutile sperare nei bollettini precompilati che
nessun comune manderà a casa dei contribuenti. Il versamento si potrà
fare con F24 o bollettino postale dedicato da prelevare alle poste. C’è
da ricordarsi, però, che dal primo ottobre chi deve pagare importi pari o
superiori ai mille euro può utilizzare esclusivamente il modello F24
online e versare telematicamente la cifra tramite i servizi dell’Agenzia
delle Entrate o il canale di home banking della propria banca. Si può
pagare con modello F24 cartaceo solo per cifre inferiori ai mille euro.
Mentre chi paga con bollettino postale non ha problemi anche nel caso in
cui debba versare di più. Per chi non rispetta le scadenze della Tasi
dovrebbe scattare la sanzione ordinaria pari al 30%.
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