Il magistrato Paolo Ferraro continua la
battaglia sui presunti abusi avvenuti all'interno della città militare
della 'Cecchignola'. Lui, Paolo Ferraro, l'uomo che ha pagato screditato
come uomo prima e come istituzione poi prosegue il viaggio per far
conoscere a tutti le sue inchieste.
I militari e i servizi segreti non
avrebbero mai concluso il progetto di controllo mentale ma addirittura
avrebbero rimodulato tale progetto con l'aggiunta di riti satanici e
atti sessuali.
Il magistrato Paolo Ferraro continua la
battaglia sui presunti abusi avvenuti all'interno della città militare
della 'Cecchignola'. Lui, Paolo Ferraro, l'uomo che ha pagato screditato
come uomo prima e come istituzione poi prosegue il viaggio per far
conoscere a tutti le sue inchieste. I militari e i servizi segreti non
avrebbero mai concluso il progetto di controllo mentale ma addirittura
avrebbero rimodulato tale progetto con l'aggiunta di riti satanici e
atti sessuali.
Il magistrato, come riferito in più
circostanze, ha incontrato più volte Melania Rea nei corridoi della
procura di Roma. La donna sarebbe stata a conoscenza delle pratiche che
si svolgevano all'interno della caserma di Ascoli Piceno e della
Cecchignola. «Basi segrete per la manipolazione mentale, angherie sulle
reclute, festini a base di sesso e droghe» racconta Ferraro. Poi tiene a
precisare che:«quando mi sono unito con la mia nuova compagna e
iniziare una convivenza in un appartamento della Cecchignola destinato
ai militari, l'ex marito della donna sottufficiale dell'esercito, non si
è assolutamente opposto all'unione ma, anzi, l'ha incoraggiata».
Ferraro s'insospettisce soprattutto guardando l'atmosfera e gli sguardi
di chi gli sta intorno: strani sguardi d’intesa tra vicine di casa, che
però non si parlano, anzi all’apparenza sembrano detestarsi, bambini che
sembrano automi.
Il magistrato comincia a notare strani
comportamenti nella moglie che, dopo insistenze da parte di
Ferraro, ammette di aver fatto parte di una specie di setta. I racconti
appaiono fumosi e con molte lacune. A quel punto il magistrato decide di
registrare tutto ciò che avviene in quella casa quando lui è a lavoro:
da lì inizia una triste storia. Ferraro scopre che, in sua assenza,
all'interno dell'appartamento avvengono fatti indicibili. La sua
compagna è la protagonista involontaria di orge di gruppo anche con
minori. Si riconosce la voce atona di lei che risponde come un automa a
comandi di altre persone. Gemiti suoni risposte strozzate, tentativi di
rifiuto “Bevi. No non mi va”.
Secondo Paolo Ferraro nella stessa rete
sarebbe caduta anche Sara Tommasi che ha più volte dichiarato:«Mi
mettono in casa il gas dai bocchettoni. Mi addormento e dormo
tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese,
dietro ci sono i servizi segreti». La Tommasi ultimamente ha ritrattato
tutto dicendo di aver rilasciato tale dichiarazioni solo per farsi
pubblicità. Certo è che il beneficio del dubbio ammette anche un'altra
ipotesi: che la showgirl possa essere stata ricattata dalla Camorra. La
criminalità organizzata gestirebbe il servizio delle escort in
tutt'Italia e, tramite Fabrizio Corona e Lele Mora, sarebbe entrata
nella fornitura delle prostitute in casa Arcore.
Leo Lyon Zagami è un siciliano
aristocratico, un massone gran maestro di 33°grado affiliato alla loggia
massonica P2 di Monte Carlo, il quale ha rotto i legami con gli
illuminati a giugno del 2006 e sta rivelando tutti i segreti
inconfessabili del satanismo collegato ai vertici politici degli USA,
del Vaticano e dei Gesuiti. Insieme a Zagami, molti altri “pentiti”
hanno rivelato segreti che nessuno avrebbe mai potuto conoscere riguardo
gli illuminati. L'uomo, che ha vissuto sulla propria pelle i metodi
criminali utilizzati dai vertici corrotti di Massoneria e Illuminati
che, come denuncia da anni, arriverebbero a utilizzare la manipolazione
mentale, la tortura, l’omicidio, il sacrificio di sangue e la pedofilia
per compiere i loro obiettivi del tutto “terreni”. Lo SMOM, Corpo
Militare dell'Ordine di Malta, avrebbe forti collegamenti con la
Cecchignola e ambienti militari italiani.
Elio Lannutti, il 17 novembre 2011,
presentò un'interrogazione al Ministero della Giustizia e al Ministero
della Difesa in cui chiedeva conto delle informazioni a disposizione del
Governo sui fatti esposti da Paolo Ferraro e Milica Fatima Cupic.
Ancora oggi non se ne sa nulla.
di Antonio Del Furbo
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