La pillola “stato dell’arte”, prodotta dalla Proteus Digital Health, sarebbe all’ avanguardia nei sistemi di cura e prescrizione medica. La “US Food and Drug Administration”
ha appena accettato l’applicazione della prima “pillola digitale”del mondo contenente un microchip in grado di trasmettere diversi tipi di informazioni a chiunque disponga di uno smartphone.
La pillola “state-of-the-art” si propone come trattamento medico destinato a diventare la più efficiente nuova opportunità per controllare la regolarità con cui le pillole vengono prese. Inoltre, l’utilizzo di questa innovazione tecnologica sarebbe destinato a ottimizzare l’attività farmaceutica, consentendo ai medici il monitoraggio dell’assunzione dei farmaci da parte dei propri pazienti in tempo reale. Attualmente, nei paesi sviluppati quasi la metà di tutti i pazienti trascurerebbe di prendere le medicine come da prescrizione e,secondo la Società Proteus, questo comporterebbe per il Sisema Sanitario degli Stati Uniti un costo totale stimato in $ 300.000.000.000.
“Alle persone vengono prescritte un sacco di pillole che portano via con loro, ma molto spesso se ne dimenticano”, questo secondo quanto riferito al Financial Times dal sig.Thompson, fondatore della società privata Proteus.
La tavoletta è dotata di un sensore ingeribile che invia le informazioni che il farmaco è stato assunto nel momento in cui raggiunge lo stomaco. I dati vengono inviati ad una patch da indossare, che è in grado di trasmetterla allo smartphone del paziente o a quello del suo medico. Questo sistema sarebbe particolarmente importante per il trattamento di disturbi della memoria, come ad esempio il morbo di Alzheimer, la schizofrenia e altre malattie. “Se si è al cospetto di un anziano sottoposto ad una sperimentazione clinica e gli chiedi di prendere una pillola per tre mesi, non si può essere sicuri che la prenda tutti i giorni. Potrebbe non ammettere di averlo scordato non per la reticenza, quanto per evitare guai con il medico” , questa la considerazione di Trevor Jones, veterano dell’industria farmaceutica del Regno Unito ed esperto in studi clinici.
Sebbene non vi sia alcuna garanzia che il “digipill” dell’azienda Californiana Proteus sarà approvato dalla “US Food and Drug Administration” FDA, l’azienda privata ha lavorato per diversi anni congiuntamente al Ministero per sviluppare un quadro normativo per la nuova generazione di pillole.
Fonte: http://sputniknews.com/science/20150912/1026924994.html
Avevamo già previsto che il Sistema avrebbe “offerto” alle popolazioni tutte le soluzioni per i problemi che esso crea: salute e sicurezza gli alibi che parrebbero più leciti. La mia riflessione è: a quante persone hanno fatto prendere pillole con microchip incorporato senza che lo sapessero? Qualsiasi chip invii informazioni è in grado anche di riceverne. Quali informazioni trasmetterebbero realmente questi microchip? E quali potrebbero ricevere? (ndr)
Leggi anche: http://eskander.altervista.org/il-sistema-di-potere-impone-la-distruzione-del-pianeta/
Leggi anche: http://eskander.altervista.org/consapevolezza-e-plagio/
ha appena accettato l’applicazione della prima “pillola digitale”del mondo contenente un microchip in grado di trasmettere diversi tipi di informazioni a chiunque disponga di uno smartphone.
La pillola “state-of-the-art” si propone come trattamento medico destinato a diventare la più efficiente nuova opportunità per controllare la regolarità con cui le pillole vengono prese. Inoltre, l’utilizzo di questa innovazione tecnologica sarebbe destinato a ottimizzare l’attività farmaceutica, consentendo ai medici il monitoraggio dell’assunzione dei farmaci da parte dei propri pazienti in tempo reale. Attualmente, nei paesi sviluppati quasi la metà di tutti i pazienti trascurerebbe di prendere le medicine come da prescrizione e,secondo la Società Proteus, questo comporterebbe per il Sisema Sanitario degli Stati Uniti un costo totale stimato in $ 300.000.000.000.
“Alle persone vengono prescritte un sacco di pillole che portano via con loro, ma molto spesso se ne dimenticano”, questo secondo quanto riferito al Financial Times dal sig.Thompson, fondatore della società privata Proteus.
La tavoletta è dotata di un sensore ingeribile che invia le informazioni che il farmaco è stato assunto nel momento in cui raggiunge lo stomaco. I dati vengono inviati ad una patch da indossare, che è in grado di trasmetterla allo smartphone del paziente o a quello del suo medico. Questo sistema sarebbe particolarmente importante per il trattamento di disturbi della memoria, come ad esempio il morbo di Alzheimer, la schizofrenia e altre malattie. “Se si è al cospetto di un anziano sottoposto ad una sperimentazione clinica e gli chiedi di prendere una pillola per tre mesi, non si può essere sicuri che la prenda tutti i giorni. Potrebbe non ammettere di averlo scordato non per la reticenza, quanto per evitare guai con il medico” , questa la considerazione di Trevor Jones, veterano dell’industria farmaceutica del Regno Unito ed esperto in studi clinici.
Sebbene non vi sia alcuna garanzia che il “digipill” dell’azienda Californiana Proteus sarà approvato dalla “US Food and Drug Administration” FDA, l’azienda privata ha lavorato per diversi anni congiuntamente al Ministero per sviluppare un quadro normativo per la nuova generazione di pillole.
Fonte: http://sputniknews.com/science/20150912/1026924994.html
Avevamo già previsto che il Sistema avrebbe “offerto” alle popolazioni tutte le soluzioni per i problemi che esso crea: salute e sicurezza gli alibi che parrebbero più leciti. La mia riflessione è: a quante persone hanno fatto prendere pillole con microchip incorporato senza che lo sapessero? Qualsiasi chip invii informazioni è in grado anche di riceverne. Quali informazioni trasmetterebbero realmente questi microchip? E quali potrebbero ricevere? (ndr)
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