Tosse? raffreddore? magari due linee di febbre? cosa meglio di una Aspirina C? Ci dara’ sollievo, ci fara’ sentire di sicuro meglio… ma almeno conosciamo la storia di chi produce questo farmaco?
La casa farmaceutica in questione si chiama BAYER AG, fondata in Germania nel 1863 da Friedrich Bayer e Johann Friedrich Weskott. Il primo importante prodotto della Bayer fu l’eroina che venne immessa in commercio nel 1899.
La vera storia dell’eroina è venuta recentemente alla luce dopo che, nel 1990, la Bayer, la casa farmaceutica che l’aveva messa in commercio, ha finalmente aperto i suoi archivi e ha permesso di consultare i diari di laboratorio dei suoi chimici e farmacologi, i documenti sulle vendite,
il materiale propagandistico e i profitti. La sintesi della diacetilmorfina, nome chimico dell’eroina, era in realtà già avvenuta nel 1874, in un oscuro laboratorio ad opera di un chimico chiamato Wright. Sfortunatamente per lui alcuni farmacologi, dopo avere sperimentato quella molecola sulla rana e sul coniglio, ne decretarono l’inutilità clinica e così la diacetilmorfina e Wright vennero dimenticati.
La seconda nascita della diacetilmorfina è il 21 agosto 1897 ad opera del chimico della Bayer, Felix Hoffmann.
Questa sostanza divenne in breve una medicina di grandissimo successo usata contro moltissime malattie e dolori, poi vietata in Italia nel 1925, negli Stati Uniti negli anni’30 e in Portogallo nel 1962. Sempre nello stesso anno viene messa in commercio l’Aspirina, una medicina a base di acido acetilsalicilico, cioè una modificazione dell’acido salicilico (o salicina), che era un rimedio popolare estratto dalla corteccia del salice.
Inizialmente il successo dell’aspirina fu nettamente inferiore rispetto a quello dell’eroina, ma dopo che questa venne vietata l’aspirina rimpiazzò l’oppioide e ne ereditò il successo planetario.
Per il suo coinvolgimento in diversi crimini di guerra ad opera dei nazisti, in particolare per la produzione dello Zyklon B e gli esperimenti chimici su numerose cavie umane, specialmente di origine ebraica, e per la compartecipazione che l’impero dei Rockfeller aveva in essa e viceversa, dopo la prima guerra mondiale la Bayer AG venne penalizzata per crimini di guerra negli USA, in Canada e in diverse altre nazioni le vennero sottratti i diritti sul proprio nome e sui propri marchi registrati, e la Bayer stessa riapparve dopo la Seconda guerra mondiale come azienda indipendente.
A partire dal 1978, attraverso numerose acquisizioni, la Bayer ha cercato di riacquisire i diritti sui propri marchi registrati, facendo completamente razzia in Canada e in USA, dove, come detto in precedenza, gli vennero sottratti.
Le scoperte che macchiano il colosso Bayer
EROINA: sintetizzata la prima volta nel 1874 dal ricercatore britannico C.R. Wright, l’eroina è un derivato dell’oppio nota al giorno d’oggi sotto vari nomi farmacologici come Diacetilmorfina o Diamorfina. L’intento era quello di ottenere una molecola più efficace della codeina nel sedare la tosse, nella tubercolosi e nelle patologie respiratorie.
A parte qualche farmacologo contro corrente, non la si riteneva in grado di dare dipendenza, mentre la dipendenza è forte e si instaura molto rapidamente. L’eroinomania divenne rapidamente una emergenza sanitaria: nel 1905 la città di New York consumava circa due tonnellate di eroina all’anno. In Cina sostituì l’oppio.
L’Europa e il vecchio mondo non rimasero immuni e il consumo si diffuse rapidamente. In Egitto nel 1930 il fenomeno aveva assunto proporzioni drammatiche: si calcola che su 14 milioni di abitanti vi fossero 500.000 eroinomani.
La dose letale è di circa 100 mg endovena nei soggetti non assuefatti; una dose per consumo voluttuario ne contiene da 3 a 10 mg. Nei tossicodipendenti, si sviluppa sia tolleranza sia dipendenza; per cui, aumentano sia la dose letale che quella necessaria per ottenere l’effetto cercato: molti dipendenti da eroina ne assumono dai 2,5 ai 3 grammi al giorno in due/tre dosi.
I più importanti effetti collaterali a lungo termine riguardano principalmente l’instaurarsi di una dipendenza fisica e psichica a seguito di un determinato periodo di tempo – che varia da persona a persona – di uso costante della sostanza.
Una volta instaurata la dipendenza, il tossicodipendente è “costretto” a continuare ad assumere la sostanza per evitare le fortissime crisi d’astinenza. Nella classifica di pericolosità delle varie droghe, stilata dalla rivista medica Lancet, l’eroina occupa il primo posto.
IPRITE: L’iprite è un vescicante d’estrema potenza che possiede la spiccata tendenza a legarsi a molte e diverse molecole organiche costituenti l’organismo. L’iprite è liposolubile e penetra in profondità nello spessore della cute; dopo che gli strati superiori, ancora sani, sono andati incontro al fisiologico ricambio, si presentano sulla superficie cutanea le cellule colpite e non proliferanti, cosicché si aprono devastanti piaghe. Concentrazioni di 0,15 mg d’iprite per litro d’aria risultano letali in circa dieci minuti; concentrazioni minori producono le sopracitate gravi lesioni, dolorose e di difficile guarigione. La sua azione è lenta (da quattro ad otto ore) ed insidiosa, poiché non si avverte dolore al contatto. È estremamente penetrante ed agisce sulla pelle anche infiltrandosi attraverso gli abiti, il cuoio, la gomma e diversi tessuti anche impermeabili all’acqua. In caso di esposizione a dosi molto elevate provoca danni gravissimi all’apparato respiratorio ed all’apparato ematopoietico. L’unica terapia è quella sintomatica in camera sterile al fine di evitare infezioni che risulterebbero letali; gli scampati presenteranno estese cicatrici deturpanti per tutta la vita. L’iprite fu utilizzata per la prima volta durante la Prima guerra mondiale, per iniziativa dell’esercito tedesco; già l’anno precedente i francesi ne avevano preso in considerazione l’impiego, scartandolo per difficoltà tecniche. Dal dicembre 1935 al maggio 1936 gli italiani sganciarono in Etiopia circa 85 tonnellate di iprite con bombe da aereo, nonché proiettili di artiglieria caricati ad arsine e vescicanti.
TABUN: Il gas Tabun è un agente chimico scoperto dal dottor Gerhar Schrader nel 1937; in natura si trova solitamente allo stato liquido, è volatile, inodore e incolore. A causa di queste sue caratteristiche, è molto difficile da individuare senza adeguati strumenti. Essendo molto semplice da produrre in gran quantità, le nazioni in via di sviluppo sovente iniziano i loro programmi di militarizzazione chimica e lo sviluppo di arsenali chimici con il Tabun. Questo gas è apparso per la prima volta in un conflitto durante la guerra Iran-Iraq, ove fu utilizzato per uccidere migliaia di soldati iraniani fino al 1988. L’entità del danno causato da parte del gas dipende da diversi fattori quali temperatura, vento, pressione atmosferica, concentrazione e modalità con la quale si entra in contatto col gas. I sintomi di esposizione a piccole quantità di gas Tabun includono irritazione del tratto intestinale e naso che cola; esposizione a quantità maggiori producono crampi intestinali, vomito, irrigidimento del diaframma ed infine morte. Il Tabun, come la maggior parte degli agenti nervini, inibisce l’enzima acetilcolinesterasi, che permette al neurotrasmettitore acetilcolina di legarsi al suo sito attivo. L’accumulo di acetilcolina causa crampi di entità crescente fino al collasso muscolare e la conseguente morte del soggetto. In caso di esposizione al Tabun, è importante somministrare tempestivamente l’antidopo; dopodiché, la pelle della vittima deve essere lavata con una soluzione al 10% di carbonato di sodio e acqua saponata; gli occhi devono essere invece lavati con acqua pulita. È importante anche fare un’iniezione intramuscolare di farmaci atti a rilassare i muscoli per contrastare l’azione contrattile dell’acetilcolina.
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