Serviva un servizio de Le Iene per portare all’attenzione degli italiani la grave situazione in cui versa la Grecia per colpa dell’austerità, per i tagli alla sanità, alle pensioni e per gli aumenti delle tasse imposti dall’Europa per far ripagare ad Atene il suo debito.
Le cause della crisi in Grecia sono complesse, le sue conseguenze sulla popolazione tragiche.
Con lo scoppio della crisi del 2008 è la sanità pubblica greca a subire il contraccolpo più duro, fino a portare l’80% della popolazione a non avere accesso ad un’assicurazione sanitaria - come riportato dalla banca centrale della Grecia.
La situazione è disastrosa, il piano di salvataggio sta distruggendo lentamente la Grecia e la dignità dei suoi abitanti.
Grecia lascia morire i suoi malati, sanità al collasso
La Iena Marco Maisano visita una delle tante farmacie sociali che forniscono medicine gratis ai cittadini, una reazione umana allo scempio della mancanza di forniture. Neanche a dirlo, lo Stato non passa nulla.
“Siamo come morti che camminano”,
afferma un cliente della farmacia sociale, un pensionato che prende 360 euro al mese e non può permettersi di pagare le sue medicine.
Non semplici medicinali da banco: in Grecia mancano gli antitumorali persino negli ospedali pubblici perché le società farmaceutiche interrompono spesso le forniture. Il motivo? Il rischio di non vedersi pagare è troppo alto, le multinazionali preferiscono scappare dal mercato greco. La situazione della sanità pubblica in Grecia è una vera tragedia.
Secondo il signor Dimitri, ultraottantenne che gestisce da anni una farmacia sociale, l’anno scorso il 60% dei bambini non è stato vaccinato e dagli ospedali greci mancano 4.000 medici e 18.000 componenti del personale ospedaliero.
Suicidi aumentano in Grecia, niente medicine ai malati terminali
Aumento dei suicidi in Grecia: i dati mostrano che dal 2008 sono stati circa 40.000. In Italia sono circa 4.000 le persone che riescono a togliersi la vita ogni anno, un dato anche qui in drastico aumento.
Il ministero ha messo una legge per cui i dottori sono obbligati, ai malati gravi come di cancro, a scrivere l’aspettativa di vita del paziente sulla ricetta dei suoi medicinali. L’obiettivo è quello di risparmiare sui farmaci e di non spendere troppi soldi in medicine per pazienti a cui rimangono solo pochi mesi - non fregandosene che, così, il paziente vede nero su bianco la data della sua morte. Un crimine contro l’intero genere umano.
Più morti che nascite dallo scoppio della crisi in Grecia
Un noto cardiologo di Atene ci spiega che bisogna aspettare almeno tre, quattro mesi per fare delle visite necessarie ai pazienti malati di cancro.
2 milioni di greci su una popolazione totale di 10 milioni non ha accesso alle cure, una persona su cinque.
Dal 2011 ci sono più morti che nascite in Grecia, non perché siano aumentate le nascite - che mantengono una media stabile - ma perché sono aumentate le morti. È colpa della mala sanità, le persone costrette a decidere se mangiare o prendere le medicine.
Ancora secondo i dati della banca centrale greca, la mortalità infantile nel Paese è salita dal 2,65% nel 2008 al 4% nel 2014. Aumentati anche i malati di AIDS e epatite C, insieme al numero di suicidi - che negli ultimi tre anni è aumentato del 35,7%.
Perché tutto questo?
Una gestione ignobile della crisi: in Europa le istituzioni, sotto gli occhi di tutti, impongono un’austerità insopportabile, tagli drastici a sanità e pensioni. E a pagare, molto spesso con la vita, sono le persone comuni.
Tutta una questione di soldi.
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