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Il vero significato di ANARCHIA non è "caos" ma ASSENZA DI PADRONI


Quando un piccolo gruppo, specialmente un piccolo gruppo di predatori puri, vuole dominare l'intera umanità deve utilizzare varie strategie, la più importante delle quali è quella di insinuare nelle menti un'ingannevole visione del mondo studiata bene a tavolino, costruita ad hoc per il solo loro beneficio.

Ai predatori-psicopatici puri, protagonisti della classe dominante, si aggregano "a grappolo" gli psicopatici secondari, ossia quelli che si atteggiano come predatori puri, ma che in verità non lo sono e che diventano gli esecutori diretti della distorta visione del mondo dei loro padroni.




C'è una grande differenza tra predatori puri e predatori secondari. 
I predatori puri sono circa il 3-4%della popolazione e quelli secondari sono circa il 18%. 

Quelli puri, almeno fino ad oggi, lo sono dalla nascita e non possono essere recuperati in alcun modo; nascono e muoiono predatori.



Già due anni fa infatti il MIT (Massachusetts Institute of Technology) era riuscito a isolare l'empatia nel cervello usando campi elettromagnetici, e sviluppando per uso militare elmetti che permettano di uccidere senza scrupoli come è possibile ai predatori puri. Senza consapevolezza e presa di coscienza la tecnologia porta ad esserne schiavi e da essa condizionati; mai da sola la tecnologia ci aiuta a migliorare realmente...

Insieme alla paura l'arma più potente che hanno i suddetti dominatori è proprio un' ingannevole visione del mondo costruita grazie a falsi ideologici (quali il darwinismo sociale e il relativismo morale), a scienziati corrotti (un giorno il caffè fa bene, il giorno dopo invece fa male), a religioni che manipolano le menti (il concetto salvifico paralizzante cristiano o il siamo tutti buoni dei new age) etc...


Uno degli esempi eclatanti di tale ingannevole visione del mondo è il "religioso autoritarismo".

Ossia l'accettare (senza termini e condizioni, senza farsi domande, con totale e cieca fede) che alcuni individui reclamino e rivendichino in vari modi la loro autorità sugli altri: i governi con le loro leggi e le loro forze dell'ordine, lo stato con le sue tasse, le banche con il loro sistema monetario (che supera di gran lunga qualsiasi strozzino su questo pianeta).

I capi religiosi con i loro diktat e con le loro continue oblazioni per guadagnarsi il paradiso.





In natura questo non esiste. 
Nessun albero rivendica la sua autorità sull'ombra che offre al passante che cerca riposo o nessun leone va dagli altri animali e chiede il dazio per permettere loro di continuare a rimanere vivi...
A differenza dell'albero e del leone l'essere umano, avendo il linguaggio,è capace di creare ed esprimere concetti. E' proprio questo il punto. I concetti non sono rigidi o fissi come le leggi della natura.

Perché allora rimanere ancorati ad alcuni di essi? 
Perché non n'esplorarne altri? Perché accettare senza termini e condizioni un punto di vista del mondo piramidale costruito da pochi per il privilegio di pochi ai danni di molti?




Vi siete mai chiesti se sia giusto 
che alcuni individui rivendichino il loro potere sugli altri con giustificazioni 
più o meno razionali?




In natura non esiste l'autoritarismo, tra gli uomini esiste invece la rivendicazione dell'avere tale potere sugli altri e considerare un "giusto" diritto (acquisito o meno) esercitarlo. Non è così. L'unica autorità legittima nell'universo è quella derivante dai suoi limiti e dalle sue condizioni: Le leggi naturali.

Non le leggi naturali conseguenti al falso ideologico del perverso darwinismo sociale, la legge del cosi detto più forte; infatti non si è mai visto un leone o un lupo predare all'interno della propria specie e/o proclamarsi "re degli animali". Nella realtà naturale quindi non esiste l'autorità in quanto tale.




Perché quindi si accetta l'autorità?




La si accetta perché viene imposta con tecniche psicotroniche (provocando esaltazione e depressione con l'uso dei media, imponendo caldo, freddo ed emissioni elettromagnetiche provocanti disagio morale e dolore fisico) con l'uso improprio e distorto del sesso quale mezzo per degradare l'individuo e con l'eliminazione dell'identità dell'individuo.

La si accetta perché si continua a subire un ingannevole visione del mondo con gli uomini suddivisi in padroni e schiavi. 
Padroni proprietari di schiavi e schiavi proprietà dei padroni.

Le parole vengono confuse, alterate e distorte dando loro significati alterati. Andrebbero sempre ricondotte al loro vero significato studiandone l'etimologia. In questo la parola Anarchia ci viene in aiuto; proviene da due radici greche:

1) A o an che significa la negazione di, l'assenza di o la mancanza di (es. apatia=assenza di sentimenti)

2) Archia viene da Arconte che nella Grecia antica era il magistrato supremo che governava o il governante.

Quindi Anarchia significa semplicemente l'assenza di arconti-governanti e di padroni proprietari di schiavi e quindi la negazione dell'esistenza di padroni e schiavi.





Chi abbraccia una visione del mondo 
in cui non esiste dominatore e dominato 
e padrone e schiavo è per definizione 
un "Anarchico". 





Non ci sono vie di mezzo: o si accetta un mondo di carnefici e vittime, di dominatori e dominati, di padroni e schiavi o si ha una visione del mondo che neghi tutto questo. I "padroni" volendo continuare a dominare hanno associato la parola anarchia al caos, spacciando l'accettazione della schiavitù e l'essere proprietà di un padrone come necessità per evitare il caos.

La parola anarchia non ha nulla a che fare con il caos anzi è vero il contrario; solo quando ci sono individui che impongono la loro autorità con violenza su altri c'è il caos, non quando la società è composta da individui sovrani senza padroni e senza schiavi nel rispetto di ciascuno.


Solo quando c'è la vera libertà di esistere in un mondo senza padroni e senza schiavi c'è l'ordine e non il caos. Se ci si considera sovrani e si comprende (consapevolmente o inconsapevolmente) di non essere schiavi si è liberi e "anarchici" nella corretta accezione. 

E' importante distinguere la differenza tra forza e violenza: solo quando effettivamente si comprende cosa significhi "violenza" si può realizzare la differenza tra avere un diritto o non averlo.




Forza e violenza sono infatti 
diametralmente opposte.




La forza è un diritto che ci appartiene e rimane sempre un diritto. E' capacità ed energia da cui scaturisce il nostro modificare la realtà. Costruire, pulire o spostarsi sono parte del concetto di forza che viene applicata quotidianamente in armonia con le leggi naturali e senza violare i diritti degli altri.

Quando si usa la forza in maniera coercitiva contro la libertà degli altri e la si usa contro un essere pacifico e tranquillo, disturbando, danneggiando, privando di sicurezza e serenità, giungendo perfino all'estremo limite dell'omicidio o dell'induzione al suicidio non è più forza, ma violenza.

La violenza non è mai un diritto e viene dalla parola "violare" ossia introdursi in uno spazio che non è proprio mettendo a rischio la sicurezza e la serenità altrui, è l'uso immorale e coercitivo del potere fisico e non solo contro gli altri.

Nell'ideologia dell'aggressione, nel mondo dei padroni e degli schiavi, la violenza è la regola e prevaricare è la normalità:

- Violenza è imporre leggi che non considerano l'Essere Umano. 

- Violenza è salvare le banche (sono comunque imprese private, quindi con scelta di rischio) a scapito degli Esseri Umani.

- Violenza è richiedere continuamente tasse e interessi stratosferici, considerare l'Essere Umano solo come un consumatore; non occuparsi in alcun modo delle necessità della popolazione etc...questa è violenza!

L'"arcontista" (l'opposto dell'"anarchico") è chi vuole un mondo a beneficio e a privilegio di pochi, con la visione di una società fatta di violenza, di padroni e schiavi, di carnefici e vittime, di parassiti e parassitati.

Chi vuole invece un mondo di individui "sovrani" senza violenza e senza padroni, a beneficio e nel rispetto di tutti: Esseri Umani, animali, la natura, il pianeta, può essere chiamato "anarchico".



Vi siete mai chiesti quale sia l'obbiettivo principale dell'educazione scolastica? 


E' quello di condizionare e di fare accettare un mondo fatto di padroni e schiavi e trasformare tutti in "arcontisti" che continuino a sostenere l'ingannevole e limitante pensiero unico dell'autoritarismo in tutti gli aspetti della nostra società.


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