Tanti gli inganni smascherati: poca trasparenza e privacy, niente soldi se non accetti certe condizioni, spesso illegali. Ecco tutte le magagne delle banche scoperte da Altroconsumo.
Secondo la nostra inchiesta in
280 filiali più di una banca (o finanziaria) su tre obbliga il cliente,
che vuole un prestito o un mutuo, a comprare anche una polizza che loro
stesse vendono: altrimenti niente finanziamento. Abbiamo denunciato
tutto all’Antitrust perché metta fine a questa pratica commerciale
scorretta. Ci serve però anche il tuo aiuto: raccontaci se è capitato
anche a te. Il tuo caso, e quello di tanti altri, ci aiuternno a
dimostrare all’Autorità che quello che abbiamo denunciato è tutto vero e
deve finire.
I
primi casi raccolti sono già stati inviati all’Istituto per la
vigilanza sulle assicurazioni che è intenzionata ad avviare un’indagine
sul campo e lo stesso farà l’Antitrust. Cosa aspetti? Più siamo e più
forza abbiamo: segnalaci il tuo caso.
Prestiti e mutui: difficile ottenerli
“La
banca non fa prestiti”, “Diamo finanziamenti solo a chi ha già un conto
corrente da noi”, “Serve un garante”… sono solo alcune delle risposte
che ci siamo sentiti dare chiedendo informazioni per un prestito di
10mila euro in 280 filiali di banche, finanziarie e uffici postali di 9
città italiane. E pensare che, in questa nostra ultima inchiesta,
ci siamo presentati nei panni di un cittadino con un lavoro a tempo
indeterminato e 1.500 euro di stipendio mensile: eppure, nonostante la
nostra “stabilità” la risposta è stata negativa 2 volte su 10.
E
non solo, in molti casi, sono uscite fuori diverse irregolarità da
parte delle filiali (tra mancata trasparenza e non rispetto della
privacy): le abbiamo segnalate alle autorità garanti. Ecco quali sono
queste “magagne”, da tenere bene a mente nel caso in cui avessi bisogno
di un prestito. E ricorda che, per scegliere quello più adatto alle tue
esigenze, c’è il nostro servizio online pronto a darti una mano.
Le magagne smascherate e denunciate
Sono
così tante le pratiche scorrette emerse che per denunciarle tutte
abbiamo dovuto rivolgerci a ben quattro autorità diverse (Banca
d’Italia, AGCM, Ivass e Garante della Privacy). Ecco quali sono le
irregolarità denunciate.
- Niente SECCI: nel 63% dei casi non ci è mai stato consegnato il SECCI (Standard european consumer credit information), un modulo standard europeo di cui si ha diritto e che contiene tutte le informazioni necessarie sul prestito che ci è stato presentato, in modo da poterlo confrontare facilmente con altre offerte presenti sul mercato. Ma, naturalmente, a molti istituti di credito non conviene che i potenziali clienti ne capiscano troppo.
- Richiesta di dati illegittima: altra irregolarità riscontrata è stata la richiesta di dati reddituali e personali in fase precontrattuale, quando non sono necessari. In molti casi, ci è stato anche richiesto di firmare l’autorizzazione per accedere alle centrali di rischio, che raccolgono i dati sulla nostra affidabilità di debitori. In pratica si fa una preistruttoria, quando il cliente ha solo chiesto informazioni. Risultato? Da un lato, si scoraggia il cliente a girare più agenzie perché ogni volta deve dare tutte queste informazioni; dall’altro, accumulare più interrogazioni alle centrali rischi private coincide con richieste di prestito non rilasciate o non andate a buon fine, quindi il richiedente potrebbe essere considerato in futuro un cattivo candidato (così ci hanno dichiarato molti consulenti in banca, forse per scoraggiarci).
- “Se vuoi il prestito, devi comprare la nostra polizza”: in ben il 35% dei casi gli operatori danno il prestito solo se si sottoscrive una polizza da loro venduta. Ma la legge afferma che se la banca o finanziaria obbliga il cliente a comprare una sua polizza per avere il finanziamento fa una pratica scorretta. La si può denunciare all’Antitrust.
- Polizza obbligatoria, ma senza confronto: nessuna banca o finanziaria che chiede una copertura assicurativa obbligatoria per rilasciare il prestito, ci ha consegnato i preventivi di altre due compagnie con cui non ha legami, come vuole la legge proprio per garantire la migliore scelta al cliente: tieni conto che la polizza costa in media 771 euro, ma c’è chi ci ha chiesto più di 1.800 euro (a Verona) e oltre 1500 (a Genova). Quindi confrontare diverse offerte serve.
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