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Grecia in fiamme, bombe contro banche

ROMA (WSI) – Sciopero generale in Grecia, il paese è paralizzato e in preda ad episodi di violenza. Sono soprattutto i giovani greci a manifestare la loro rabbia contro il terzo piano di bailout che Atene è stata costretta ad accettare per evitare il destino Grexit, ovvero l’uscita dall’Eurozona.
In piazza sono scesi lavoratori, pensionati, in migliaia per manifestare contro l’aumento delle tasse e la riforma delle pensioni. Uffici e negozi chiusi, si fermano anche i mezzi pubblici di trasporto. L’Associated Press riporta che diverse bombe Molotov sono state lanciate da un gruppo di giovani ad Atene: immediata la risposta della polizia, che ha risposto con i lacrimogeni. Quello di oggi è il primo sciopero generale, da quando l’attuale premier Alexis Tsipras, ora al suo secondo mandato dopo la vittoria alle elezioni, è stato eletto lo scorso gennaio. Bombe Molotov hanno colpito la sede della National Bank of Greece. Momenti di violenza si sono alternati ad altri in cui le forze dell’ordine sono riuscite a riportare la calma, ricorrendo però sempre ai lacrimogeni: come nella piazza Syntagma, dove sono state lanciate altre bombe. In migliaia si sono riuniti nella piazza, di fronte al Parlamento di Atene, per protestare contro il terzo piano di salvataggio che ha siglato l’accordo tra Tsipras e la troika, ovvero i creditori del paese. Così ha commentato alla Cnbc Dimitris Karageorgopoulos, portavoce del sindacato GSEE: Prima delle elezioni, erano state fatte delle promesse alla società. Ora non possiamo sopportare oltre. Lo dobbiamo alle nostre famiglie, ai nostri pensionati e ai nostri giovani, che stanno lasciando la Grecia. Non possiamo più sopportare non solo le misure (di austerity), non possiamo sopportare più di essere presi in giro. Il paese è paralizzato, chiusi i musei, le scuole e le farmacie, mentre negli ospedali funzionano le unità di soccorso. Più di una decina di voli domestici è stata cancellata: hanno incrociato le braccia anche alcuni giornalisti e diversi siti di notizie non sono aggiornati; così come domani non usciranno nelle edicole i quotidiani. 
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