Purtroppo non si tratta di uno scherzo o dell’ennesima bufala ma di una proposta di legge concreta avanzata dalSenatore PD Marco Filippi che ha presentato nella giornata di ieri un emendamento per modificare il DDL 1638.
Nella proposta avanzata dal politico livornese si prevederebbe, infatti “la definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri emodalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale”.
Per quanto non si faccia esplicitamente riferimento al concetto di targa e bollo all’interno della proposta di legge, resta difficile interpretare in modo diverso il concetto di “idonea tariffa per i proprietari delle biciclette” (bollo) e “modalità di identificazione delle biciclette stesse” (targa).
Interpellato su Twitter, il senatore democratico ha argomentato la scelta di presentare l’emendamento in questi termini:
@ilpinz @sdrclm @PPolicy_News @bikeitalia_it @SalvaiciclistiR no più per i bengalesi che portano pizza e pacchi o i cinesi che trasp.turisti
— Marco Filippi (@marcofilippi_li) 26 Novembre 2015
Dopo un acceso dibattito, Filippi ha poi affermato che l’emendamento presentato rappresenta una “norma contro abusivismo per disciplina settore commerciale”, ma il testo, così come è presentato, non fa menzione di attività commerciali e sembra estendere l’obbligo di targa e bollo a tutti i veicoli a pedali.
Ma anche qualora l’emendamento del Senatore Filippi dovesse essere modificato prevedendo l’applicazione solamente ad attività di natura commerciale, ci dovremo aspettare che la polizia fermi qualunque ciclista sprovvisto di targa che porti delle banalissime buste della spesa che penzolano dal manubrio perché sospettato di fare consegne a domicilio per il panettiere di quartiere.
Se, come ha dichiarato lo stesso Filippi, l’emendamento è un tentativo per contrastare le attività della camorra ormai immischiata anche nelle attività dei risciò per turisti nelle grandi città, probabilmente la dicitura dell’articolo di legge andrebbe rivista. In ogni caso, a noi non resta che rilevare come di fronte all’ennesimo problema di questo Paese, il legislatore non trovi nulla di meglio da fare cheiperburocratizzare qualunque attività per poi finire a scaricare il tutto sulle spalle delle forze dell’ordine con risultati assai prevedibili.
Per questo, non ci resta che sperare che il Senatore Filippi riveda la propria posizione e ritiri l’emendamento al più presto.
di Paolo Pinzuti
DA bikeitalia.it
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