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Negli Usa l’olio extravergine italiano diventerà un farmaco – Oltreoceano riconoscono le fantastiche virtù di questa nostra eccellenza. A noi, invece, continueremo a far consumare le porcherie importate da Tunisia, Turchia e compagnia bella…

Negli Usa l’olio extravergine italiano diventerà un farmaco – Oltreoceano riconoscono le fantastiche virtù di questa nostra eccellenza. A noi, invece, continueremo a far consumare le porcherie importate da Tunisia, Turchia e compagnia bella…



Negli Usa l’olio extravergine italiano diventerà un farmaco
La Coldiretti ha annunciato che negli Stati Uniti, in base a una raccomandazione dell’Agenzia per la salute americana, sulle bottiglie di olio extravergine si scriverà che mezzo cucchiaio al giorno d’olio previene l’infarto e le malattie del cuore.

Infarto, malattie cardiovascolari, tumore all’intestino.

Sono solo alcune delle patologie che il consumo quotidiano di olio extravergine d’oliva può combattere. In Italia conosciamo da tempo i benefici prodotti dall’acido oleico. Ma da qualche tempo la notizia è arrivata anche negli Stati Uniti, dove l’olio extravergine si prepara a essere riconosciuto come farmaco. Possibile? Proprio così. La Coldiretti, in occasione della Giornata della riscossa degli oli italiani promossa nei mercati di Campagna Amica di tutta Italia, ha reso noto l’invito pubblicato dalla Food and drugs administration (Fda) – l’Agenzia per la salute Usa – ad indicare sulle confezioni degli oli contenenti almeno il 70 per cento di acido oleico che il loro consumo dà benefici al cuore.

In particolare – sottolinea la Coldiretti – l’agenzia per la salute alimentare degli Stati Uniti suggerisce di scrivere sulle bottiglie che il consumo di circa mezzo cucchiaio di olio senza aumentare le calorie complessive assunte quotidianamente garantisce un importante effetto di prevenzione per la salute. Secondo l’associazione italiana degli agricoltori, la decisione della Fda rappresenta “una risposta ai bollini allarmistici e alle tasse ingiustificate sostenute da alcuni Paesi con una risoluzione che esorta gli Stati Membri dell’Onu ad adottare sistemi di etichettatura ingannevoli e politiche fiscali punitive per i cibi considerati pericolosi per la salute perchè ricchi di grassi, zuccheri o sale, da discutere all’Assemblea Generale a New York entro l’anno”.

La decisione della Fda è l’inevitabile conseguenza della diffusione in tutto il territorio americano dell’olio d’oliva, il cui consumo è addirittura triplicato nel giro di 20 anni, arrivando alla cifra record di 315 milioni chili (+174 per cento) e facendo salire gli Usa al terzo posto dopo Italia e Spagna tra i maggiori acquirenti. Ma l’olio extravergine d’Italia è apprezzato un po’ in tutto il mondo. Come in Giappone, dove i consumi sono aumentati di otto volte raggiungendo i 55 milioni di chili, in Gran Bretagna si è registrata una crescita del 247,6 per cento fino a 58,4 milioni di chili e in Germania l’incremento è stato del 359,7 per cento. Numeri che confermano il successo a livello mondiale di uno degli ingredienti fondamentali della nostra dieta mediterranea.



tratto da: http://www.ilgiornale.it/news/salute/negli-usa-lolio-extravergine-italiano-diventer-farmaco-1606552.html

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