loading...

LA TURCHIA FINANZIA L’ISIS ATTRAVERSO IL PETROLIO DI CONTRABBANDO

L’accusa è pesante, ma è fondata, la TURCHIA finanzia l’ISIS.
La Russia di Putin, dopo l’attacco ricevuto da Ankara che ha portato all’abbattimento di un caccia SU-24 nei cieli siriani, afferma:

“La Turchia compra petrolio di contrabbando dall’IS, sovvenzionando così i terroristi”

Parliamo di centinaia di milioni di dollari, e questo traffico tra jihadisti e turchi avviene da tempi non recenti.
Lo scorso luglio il presidente della commissione Energia della provincia irachena di Ninive, Hisham al-Brifkani,affermava che le forniture di petrolio contrabbandato tra l’ISIS e la Turchia attraverso la rotta Siriana,erano scese da 10mila barili al giorno fino a 2mila barili.



L’attacco ai 116 camion del giorno scorso aveva come obiettivo di porre fine a una delle principali fonti di finanziamento dell’Isis.

Funzionari degli Stati Uniti ritengono infatti che lo Stato islamico possa ottenere più di 40 milioni di dollari al mese attraverso il contrabbando di petrolio nelle aree che controlla in Siria e in Iraq (giacimento di Qayyara a poca distanza da Mosul).

“Tuttavia è solo una stima ufficiale secondo il direttore del dipartimento di analisi della società “Golden Hills Capital AM” Mikhail Krylov. Le cifre possono raggiungere i 250mila barili al giorno.”

Possiamo quindi dedurre che la Turchia è uno dei beneficiari principali del commercio del petrolio di ISIS, afferma Igor Yushkov, politologo ed esperto del Fondo di sicurezza energetica nazionale russa.

Dai giacimenti controllati da ISIS la Turchia acquista il petrolio a buon mercato per poi rivenderlo ad un prezzo superiore. Pertanto alla Turchia non conviene la distruzione dello “Stato Islamico”.

Tra l’altro, secondo voci non confermate, il proprietario di una delle società turche che compra il petrolio dall’ISIS sarebbe Bilal Erdogan, figlio del presidente della Turchia”.

Come precedentemente scritto dal “Financial Times”, con riferimento alle stime dei trader, ISIS vende il petrolio a 25-40 dollari al barile. A luglio il petrolio nei mercati borsistici mondiali aveva raggiunto il minimo toccando i 42 dollari, mentre ora il prezzo oscilla tra 45 e 50 dollari. Ma secondo Kasayev, la Turchia riesce ad acquistare il petrolio dell’ISIS dall’Iraq e dalla Siria a soli 15-25 dollari al barile.
“Dopodichè i turchi rivendono questo petrolio a prezzi di mercato in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti,” — afferma l’esperto.
 
 

Nessun commento:

loading...

Post più popolari