Una febbriciattola che durava da una settimana, vomito, dolori addominali da contorcersi. Un uomo sano di 32 anni finisce in ospedale con questi sintomi e i medici cominciano a indagare. Nei giorni precedenti – emergerà dopo un’anamnesi approfondita – fra i suoi pasti c’era stato il sushi.
E la causa dei suoi dolori viene letteralmente ‘fotografata’ durante l’endoscopia gastrointestinale nel tratto digestivo superiore: solidamente attaccati alla mucosa c’era una massa di parassiti filiformi. L’Anisakis ha colpito ancora. La storia del 32enne arriva dal Portogallo e ha trasformato i ‘vermi da sushi’ in un caso da rivista scientifica, guadagnandosi le pagine di ‘Bmj’.
Ma è solo una delle tante. E i medici dopo aver descritto l’evoluzione clinica del paziente tirano le conclusioni e lanciano un monito: «A causa dei cambiamenti nelle abitudini alimentari, l’infezione da Anisakis è una malattia crescente nei paesi occidentali – scrivono gli autori, gastroenterologi dell’Hospital de Egas Moniz e dell’Hospital da Luz di Lisbona – dovrebbe essere sospettata nei pazienti con una storia di consumo di pesce crudo», o anche di frutti di mare ‘al naturale’, pescati e mangiati. Per il 32enne portoghese c’è stato il lieto fine: ha visto sparire velocemente i sintomi dopo che le larve sono state rimosse dal suo intestino.
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